Va bene, allora ditelo. E ditelo chiaramente: a questa amministrazione interessa affidare i progetti. Non costruire le opere, né tantomeno agire nel solco della buona amministrazione dei risparmi dei cittadini.
Ditecelo che ora, in Comune, è il tempo dei progettisti e bisogna che questi lavorino. Vi sembra assurdo quanto affermo? Ma allora come si spiega che abbiamo impegnato nel bilancio del Comune una spesa di 36.444 euro per progettazione preliminare prima ed esecutiva poi, relativa al "Rafforzamento locale/miglioramento sismico palazzo Ferrari", e che poi i soldi necessari per la realizzazione dell’opera siano spariti nel nulla? Possibile che nessuno si sia preoccupato, prima di spendere questi soldi, soldi dei cittadini, di assicurarsi che la Regione erogasse il milione di euro promesso con una lettera e che il mutuo di 400mila euro chiesto alla Cassa depositi e prestiti venisse concesso?
Non ci possiamo credere a queste negligenza ed imperizia di fior fiori di dirigenti comunali lautamente pagati. E non possiamo credere, anche stavolta, nella scusa: “Se ne occupano i dirigenti”. Perché con la delibera di giunta 128/2012 - Approvazione progettazione definitiva - si è deciso di far fronte alla spesa di 1.400 mila euro per la messa in cantiere dell'opera in questione ed alle riunioni di giunta non ci sono i dirigenti bensì sindaco ed assessori.
Poi allora non venite a dirci che qualcuno tanto tempo fa fece pagare profumatamente un progetto per piazza Fera pur senza copertura finanziaria (solo successivamente reperita dall’amministrazione…..). Perché qui pare che qualcuno predichi bene e poi razzoli malissimo. E qua stiamo parlando di una prassi che sembrerebbe coinvolgere più di un progetto in città (i bene informati parlano dell’oratorio di San Lorenzo e non solo).
La domanda più inquietante è, alla luce delle ultime elezioni provinciali: vogliamo utilizzare lo stesso paradigma per le altre opere in provincia?
Se così fosse, cari progettisti, iniziate a sfregarvi le mani. Non è importante che poi l'opera venga finanziata, progettate pure aeroporti, porti, edifici scolastici, quello che più vi pare, anche se rimarranno su carta, perché questi incarichi, in un modo o in un altro verranno pagati. Da chi? Ma da tutti noi.
Alle amministrative della primavera del 2016, Scelta Civica intende essere presente in tutte le grandi città chiamate a rinnovare le proprie amministrazioni e in quanti più comuni medi e piccoli possibile, ed intende farlo con un simbolo ed un nome nuovi. Miriamo, infatti, ad aggregare oltre il nostro perimetro tutti coloro i quali decideranno di sposare una visione condivisa della politica e del paese basata su competenza, impegno civile, responsabilità, europeismo maturo, legalità e trasparenza, lotta agli sprechi e alle inefficienze. La formula che riteniamo più corretta per dare vita ad un progetto aperto e contendibile da parte di tutti coloro che vorranno apportarvi energie, idee, entusiasmo, è quella di Cittadini italiani.
E’ questo il senso della tappa in Calabria del segretario nazionale di Scelta Civica e sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, che insieme al coordinatore regionale di Scelta Civica Calabria, Sergio Nucci, ha incontrato militanti del partito e cittadini di diverse città della Regione.
In un contesto di perduranti difficoltà economiche, sociali e produttive e in un quadro politico segnato dalla presenza sempre più preoccupante di forze irresponsabili ed estremiste da un lato, e di partiti autoreferenziali bloccati dalle loro divisioni interne dall’altro, Scelta Civica vuole farsi portavoce del popolo degli outsider - giovani, donne, imprenditori, amministratori locali onesti e capaci – e di tutti quei cittadini perbene che, nonostante le risposte spesso deludenti di una politica non sempre all’altezza, credono valga ancora la pena vivere, lavorare, pagare le tasse e anche votare nel nostro Paese.
Il buongoverno delle città e del Paese, al quale vogliamo contribuire in modo significativo, dovrà poggiare su un rinnovato ceto politico, integerrimo dal punto di vista dell’etica pubblica e della legalità ed in grado di elaborare e attuare, superando resistenze e conservatorismi che sempre si annidano nelle stagioni riformatrici, proposte programmatiche credibili e innovative tali da sconfiggere, in Italia così come in Europa, i ribellismi sterili e le ricette populistiche e non fruttuose.
Vorremmo dire che ci meraviglia che a rispondere alla interrogazione che avevamo rivolto al sindaco sia la ditta che gestisce i lavori di piazza Bilotti e non invece chi è stato direttamente chiamato in causa. Ci piacerebbe, ma non possiamo dirlo. Perché ormai è una prassi consolidata di questa Amministrazione non rispondere alle domande e ai dubbi che la popolazione ha inteso rivolgergli attraverso i consiglieri comunali sia di maggioranza che di opposizione.
Ne prendiamo atto e comunque la risposta fornita dalla “Bilotti parking srl” non ci tranquillizza ma, se possibile, ci inquieta ulteriormente poiché non smentisce il difetto rilevato nelle fotografie dei piloni della piazza ma si limita - ammettendo il difetto di costruzione - a dire che non rappresenta un pericolo per l’incolumità pubblica.
Noi crediamo che ciò sia assolutamente insufficiente a risolvere le perplessità che si sono evidenziate sui lavori di piazza Bilotti, tant’è che abbiamo indirizzato l’interrogazione, per opportuna conoscenza, al Genio Civile di Catanzaro, al Genio Civile di Cosenza e alla Protezione civile regionale a cui rinnoviamo con forza l’invito ad interessarsi della questione sottolineando che in ballo rimane la sicurezza e la tranquillità dei cittadini.
Il sindaco si è assunto la responsabilità di prendere per buona la risposta dell’impresa senza ritenere necessarie ulteriori e più approfondite indagini.
Sorvoliamo ancora una volta sulla mancanza di stile e di garbo istituzionale che continua a contraddistinguere l’operato di questa Amministrazione ma nel contempo non possiamo consentire che una vicenda dai risvolti potenzialmente gravissimi e su cui si addensano criticità ancora lontanissime dall’essere risolte venga liquidata senza i chiarimenti e le assicurazioni richieste dalla gravità del caso.
I consiglieri comunali firmatari dell’interrogazione