Dottor Nucci, lei che impegni ha per la prossima primavera?
«Sono sicuramente libero. E se per caso dovessi essere occupato, mi libererei, perché l'amministrazione della città non può riguardare poche persone, ma tutta la comunità. A me non piacciono gli alibi di chi si tira fuori e poi critica a distanza. È troppo facile predicare il cambiamento, ma pretendere che siano gli altri a realizzarlo».
Ha letto l' intervista a Carlo Guccione che lancia una fase costituente per una coalizione allargata del centrosinistra?
«A Cosenza ci sono tante forze sane, al di là della collocazione politica. Immagino che la costituente sia aperta a tutte loro. Per quanto mi riguarda, Buongiorno Cosenza, come tutti i movimenti della città, è pronto a farsi carico delle proprie responsabilità. Con un obiettivo che, mi auguro, sia comune a tutte le forze che si ritroveranno insieme: ripartire dalle macerie lasciate da 10 anni di amministrazione Occhiuto. Serviranno diversi correttivi».
Correttivi a cosa?
«Alla viabilità, tanto in questi anni per citarne uno. Bisognerà rimediare alle sono state la cifra di un consenso questa amministrazione. Forse qualcosa non drogato» sarà possibile correggerla, ma bisognerà fare tutto il necessario per rendere Cosenza nuovamente attrattiva, rivedendo il piano della viabilità, potenziamento il trasporto pubblico, istituendo parcheggi pertinenziali agli ingressi della città, collegati da bus con il centro. Il commercio è in sofferenza e lo era già prima dell' emergenza Covid, perché la città è diventata impraticabile. Per non parlare poi - visto che ho citato il lockdown - delle disparità viste nella gestione dell' emergenza, con benefici graziosamente concessi ad alcuni settori commerciali e non ad altri. E poi c' è il centro storico: rendiamolo davvero appetibile, con servizi e accessi, per intercettare i privati e ragioniamo con il rettore dell'Università della Calabria. Non posso citare la vergogna dell'acqua, erogata con il contagocce, o la gestione rifiuti. Il sistema di raccolta va rivisto: vedere i mastelli ammucchiati davanti alle porte, al mattino, non è decoroso. L'elenco è lungo: potremmo parlare dell'ospedale, dei servizi, dei teatri, ma resteremmo qui fino a domani».
E della città unica cosa pensa?
«Aveva un senso quando è stata proposta, su sollecitazione di alcune associazioni. Oggi, con un Comune in dissesto, vedo l'iter duro e difficile».
Abbiamo capito che alle elezioni "Buongiorno Cosenza" ci sarà. Lei si candida?
«Buongiorno Cosenza vuole partecipare con il proprio contributo di valori e idee. Le autocandidature lasciano il tempo che trovano. Cosenza ha nomi importanti che possono intestarsi la battaglia, ma ciò che conta è convergere sui programmi ed essere chiari sulle proprie intenzioni».
In che senso?
«Si fanno tanti nomi di candidati, papabili o tirati per la giacchetta. Non di tutti, però, conosciamo il giudizio sull'amministrazione Occhiuto. Ecco, io al tavolo non posso sedermi con chi mantiene atteggiamenti ambigui, magari cercando consensi da più parti, o pronuncia giudizi assolutori».
Ma perché ce l'ha tanto con Occhiuto?
Nella prima consiliatura, per un certo periodo, è stato consigliere della sua maggioranza.
«Ciascun dal proprio cuor l'altrui misura. Feci l'errore di considerarlo una persona che manteneva gli impegni. Poi l'ho conosciuto, come uomo e come politico, e mi è bastato».
Lei ce l'ha ancora perché non l'ha fatta presidente del Consiglio nel 2011?
«I patti in politica vanno rispettati. Noi avevamo un accordo politico e programmatico che non è stato attuato. E se un accordo non si rispetta, vuol dire che qualcuno ha mentito e che lo ha fatto o nel promettere o, poi, nel non mantenere. Lui non mantiene i patti e poi il problema sono io che lo faccio notare? È un curioso modo di ragionare. Ad ogni modo Mario Occhiuto ormai appartiene al passato e spero che chi verrà dopo di lui saprà rispettare gli impegni presi e le parole date.
E poi il vero problema di questo decennio è un altro».
Quale?
«Ha costruito un consenso drogato.
"Buongiorno Cosenza", che da anni pubblica sul proprio sito tutte le delibere e tutte le determine del Comune, lo sa bene».
Maria Francesca Fortunato "Quotidiano del Sud" del 14/08/2020