Calma e sangue freddo

sergio nucci 1pE’ quantomeno singolare leggere in queste ore una nota del sindaco in persona con la quale il primo cittadino “striglia” il collega Ambrogio, colpevole di avere espresso perplessità sull’operato della sua amministrazione.
Occhiuto nel suo scritto rimprovera all’attento collega di aver posto l’accento su una questione comunale senza conoscerne i dettagli e definendo le parole di Ambrogio  addirittura “mistificazioni …disgustevoli”.
L’uso di tale frasario sarebbe già disdicevole se ad usarlo fosse un amministratore sempre pronto a condividere scelte o a renderne edotti gli eletti del popolo, ma se a farlo è proprio il “sostenitore” della gentilezza e dell’ascolto che non si è mai dato pena di rispondere alle tante interrogazioni alle quali, pur avendone l’obbligo regolamentare, non si è mai degnato di dar riscontro né in alula né per iscritto, allora la questione è seria.
Da un lato mi chiedo cosa avrebbe dovuto fare il buon Ambrogio per uscire da quella disinformazione che l’avrebbe colpito nella nota dei dissuasori stradali?
In verità, se uno chiede, e una e due e tre volte, e non riceve risposte, il pensiero che non si voglia rispondere per nascondere qualcosa verrebbe anche al più santo dei santi. Ma questo ad Ambrogio non è concesso! Pur facendo parte della minoranza, o meglio dell’opposizione, anche lui fideisticamente deve credere nel verbo, “subire” le decisioni che non si condividono ed accettare pure che qualcuno con fare saccente esca sulla stampa a bacchettare. Al posto del sindaco e dei suoi sodali, quindi, penserei di più alle risposte non date in questi anni, magari con un vero atto di contrizione, e mi impegnerei nello scorcio di consiliatura che ci resta a spiegare ai consiglieri ed alla città le tante cose che hanno destato tanti dubbi e perplessità in chi le osserva o peggio le subisce. E l’elenco, ahimè, sarebbe lunghissimo!
Ma mi chiedo anche come mai tanto livore in questa nota del sindaco. Toni che lasciano evidentemente intravedere un nervosismo ormai fuori controllo. Comprensibile in questi giorni, ci mancherebbe, sfido chiunque a finire nel gossip di intercettazioni e di pentiti e mantenere l’aplomb tanto sbandierato dal sindaco in questi anni. Tuttavia ritengo che, se si è a posto con la propria coscienza e soprattutto con i codici del nostro ordinamento, non dovrebbe essere né intaccato il sonno dei giusti e dei sostenitori delle buone pratiche né scalfito il garbo istituzionale e politico.
Questa serena riflessione per suggerire al sindaco di prepararsi ad usare ben altri toni e a conservare la lucidità e la serenità che l’autunno imminente merita. Sarà un autunno caldo, più caldo di questa estate che volge al termine.

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