NucciIl male della sanità pubblica in Calabria è la politica.
Mai come in queste ore questa piccola grande verità rimbalza di bocca in bocca, di talk-show in talk-show, di social in social con una velocità ancor più grande di quella della luce.
Ciascuno, nessuno escluso, si sente adesso legittimato ad esprimere un pensiero tanto conciso quanto veritiero sulla reale condizione della nostra sanità.
E se qualcuno provasse a confutare per un attimo questa teoria metterebbe davvero a repentaglio la propria incolumità.
Chi ci ha provato è stato sommerso da fischi e contumelie. E forse anche a giusta ragione se non fosse che molti dei rimbrotti e delle lagnanze vengono loro rivolti da chi in questo sistema ha sguazzato e continua a sguazzare.
E l’elenco è lunghissimo. Medici assunti negli ospedali grazie a concorsi farlocchi. Dirigenti e personale di vario titolo individuati con criteri di selezione da paese latino americano. Ditte e fornitori, scelti con ampia discrezionalità e “generosità”, gratificati con parcelle e commesse pagate anche più di una volta. Avvocati ed esperti nominati per compiacere questo o quello. Strutture pubbliche affossate a vantaggio di quelle private. E senza dire dell’amico dell’amico sempre pronto a farti saltare una fila.
Un elenco lunghissimo che serve a confermare che se il male di tutti i mali resta la politica che ha così governato per anni la cosa pubblica, è anche vero che ad alimentare questi famelici ed ingordi figuri siano stati anche gli elencati beneficati che senza alcun pudore si sono “arrangiati” nel sistema che ha reso “ricchi” anche loro.
Ma ciò che annichilisce è che, a ben vedere, tra quanti oggi gridano allo scandalo ci siano, abilmente camuffati, anche coloro che del sistema sono stati comprimari.
Penso a loro che magari comodamente seduti in poltrona censurano e castigano con un clic o con una nota questo o quello, pronti però, se il mare dovesse diventare burrascoso, a mettersi subito in salvo.
Perché anche questa è una verità delle nostre parti: i “nostri” passeggeri di prima classe una scialuppa con la quale salvarsi la troverebbero sempre.
 
Sergio Nucci

Buongiorno Cosenza

 

BCpiccQuesta mattina, raccogliendo l'invito di cittadini e commercianti di piazza Fera/Bilotti, è stata presentata al Prefetto di Cosenza, dott.ssa Cinzia Guercio, da Sergio Nucci di Buongiorno Cosenza, la richiesta di un incontro per richiedere l'intervento della massima autorità di governo verso i magistrati della DDA di Catanzaro, che hanno disposto il sequestro della piazza e del parcheggio sotterraneo, al fine di conoscere la tempistica relativa ad una auspicabile riapertura dell'area e comunque ogni notizia utile per quanti vivono ed operano nella zona in questione.
 
L'intervento del Prefetto si rende improcrastinabile considerata la totale assenza di informazioni che la popolazione lamenta circa il destino di questa parte nevralgica della città.
 
Il Prefetto per il ruolo che svolge rappresenta, dunque, l'ultima risorsa per quei cittadini di Cosenza che in questa vicenda sono le uniche  incolpevoli vittime.

Cosenza 29/09/2020

 

Di seguito il testo della PEC inviata questa mattina.

 

Illustrissimo Prefetto,

siamo a chiederLe un incontro urgente per discutere delle criticità, da più tempo presenti sulla Piazza Fera/Bilotti e zone circostanti, conseguenti al sequestro del parcheggio sotterraneo e dell’area sovrastante.

A prescindere dalle motivazioni e dai comportamenti che hanno giustificato la Direzione Distrettuale Antimafia ad adottare un provvedimento di siffatta gravità, resta l'evidente constatazione che i commercianti, gli imprenditori, e tutti quanti operano ed abitano nell’area interessata soffrono da più mesi forti disagi economici e sociali, ulteriormente aggravati dall'emergenza COVID-19, dei quali ad oggi non si intravede una conclusione.

Lungi da noi l’idea di strumentalizzare in un senso o nell’altro la vicenda del mega parcheggio di Piazza Bilotti, esprimiamo la forte preoccupazione che nessuna notizia ufficiale è stata sino ad oggi comunicata alla popolazione circa i tempi necessari ai periti incaricati di chiarire, in maniera indubitabile, se le norme di costruzione siano state pedissequamente osservate ovvero se sussistano violazioni ed irregolarità che limitino significativamente la fruizione della area.

Con questo spirito Le chiediamo, nella Sua veste di massima autorità di Governo, di voler ricevere, da una delegazione di commercianti e cittadini, la richiesta di un Suo fattivo interessamento per acquisire dall’autorità giudiziaria ogni notizia utile circa la situazione statico-strutturale dell’area di Piazza Fera/Bilotti con tutto ciò che ne consegue.

Ci è gradita l’occasione per porgerLe distinti saluti.

Sergio Nucci

Buongiorno Cosenza

intervento nucci Sono passate appena poche ore dalla notizia che il MIBACT ha firmato il contratto istituzionale di investimenti (CIS) che prevede  lo stanziamento di ben 90 milioni per il recupero di opere pubbliche del centro storico di Cosenza, che la città antica torna alla ribalta delle cronache per un ulteriore finanziamento di ulteriori 50 milioni, stavolta soltanto richiesto dal sindaco di Cosenza alla Presidente della giunta regionale calabrese Jole Santelli.

Buone notizie in entrambi i casi. Dopo tanta inerzia veder piovere tutti questi quattrini per il rilancio del centro storico bruzio non può fare altro che rallegrare chi pensa che questa parte della città meriti un po’ più di attenzione di quella riservatale in passato.

Al netto delle paternità vere o presunte sui fondi del MIBACT e della richiesta di contribuito alla Regione, restano però alcune considerazioni, o meglio perplessità, su chi sarà chiamato a gestire questa gran mole di denaro pubblico.

Se è vero, come i bene informati dicono, che la cabina di regia per i fondi del Ministero sarà individuata nel Comune di Cosenza è anche vero che più di una preoccupazione in queste ore angoscia chi pensa a che fine faranno i 90 milioni di euro.

Preoccupazioni del tutto fondate se si pensa che il Comune di Cosenza in questi anni non solo ha aumentato il debito ereditato ma lo ha addirittura raddoppiato se non triplicato, a fronte anche di un cospicuo prestito della Cassa Depositi e Prestiti di 190 milioni, erogato proprio per sanare i buchi del passato.

Consegnare un assegno di 90 milioni (più i 50 che presumibilmente erogherà la Regione Calabria) a questa amministrazione, considerato il dissesto di cui è unica responsabile, è almeno un azzardo.

E non andrebbe meglio se per le prossime elezioni comunali si costituisse uno pseudo cartello politico, o meglio un comitato d’affari, pronto a gestire il fiume di soldi che arriveranno.

Roba da far tremare le vene in entrambi i casi. Perché un fatto è certo, i fondi per il centro storico non rientrerebbero, né adesso né dopo, nella competenza dei commissari e soprattutto chi li gestirebbe non dovrebbe rispondere alle regole che la normativa prevede per chi è in dissesto. Una sorta di liberi tutti dove metodi e condotte potrebbero essere ispirate al più bieco interesse ed alla più riprovevole clientela.

Pensandoci bene, una situazione davvero paradossale. Se arrivassero ora sarebbero gestiti da chi ha portato la città al fallimento con comportamenti propri di chi ha già dimostrato sul campo di cosa è capace. Se arrivassero dopo potrebbero essere appannaggio di una nuova amministrazione fatta di gente senza scrupoli che pur di mettere le mani sul bel gruzzolo farebbe patti con il diavolo.

Occhi aperti, dunque. Adesso affinché procedure e comportamenti siano al di sopra di ogni sospetto e dopo per mandare ad amministrare la città persone oneste e capaci. Solo in questo modo il pallino tornerebbe in mano ai cittadini.

Auguriamocelo.

Sergio Nucci

"Buongiorno Cosenza"

nucci telLa pandemia da covid-19 ha avuto su ciascuno di noi un impatto differente.
Per alcuni ha amplificato le percezioni scatenando reazioni forti ed intolleranti, per altri ha significato una sorta di apnea forzata in attesa di tornare a respirare.
A me, personalmente, ha fatto l’effetto di concentrare le energie su questioni più terrene e tangibili quasi a voler esorcizzare il momento: se penso positivo alla fine andrà tutto bene.
Ed è per questo che tante cose mi sono scivolate addosso. Sono passate senza stimolare la benché minima reazione nonostante comportamenti insulsi o risibili o peggio ancora riprovevoli.

Per questo non ho scritto nulla sulle miserie nostrane di queste settimane e non perché le ignorassi o le condividessi, ma per il semplice motivo che in momenti così gravi penso che il senso di responsabilità debba prevalere.
Ma a tutto c’è un limite. Se posso sopportare le luminarie di Pasqua pagate da improbabili benefattori, se posso sorvolare sulla approssimazione dei nostri dirigenti regionali, non riesco davvero a stare zitto dinanzi la sentenza della Corte dei Conti che condanna amministratori e dirigenti del Comune di Cosenza a rifondere alla collettività più di cinquecentomila euro (un miliardo delle vecchie lire) perchè “in palese violazione dei doveri di servizio che impongono scelte improntate a criteri di ragionevolezza e prudenza, hanno deciso di ricorrere a personale esterno sebbene fossero consapevoli della presenza di numeroso personale interno”.

Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe davvero da sbellicarsi dalle risate per come siamo stati amministrati in tutti questi anni nei quali la parola d’ordine è stata “spendere e spandere a piene mani”, fino a provocare il dissesto del quale tutti noi oggi siamo ormai vittime.
Ma a far più rabbia è che c’è ancora gente che idolatra questa amministrazione.
E davvero non ne capisco il motivo. Perché? Perché?

Avete avuto una determina con qualche migliaio di euro? Avete avuto intitolata una strada? Avete il passo carrabile sotto casa o la licenza per far baccano fino alle quattro di mattina? Avete goduto della sagra paesana piuttosto che delle luminarie per ferragosto? Che cosa avete avuto?
E adesso che non avete più nulla, che siete costretti a pagare tributi esorbitanti, a non avere i servizi minimi, che siete e sarete costretti a convivere con le macerie del dissesto firmato Occhiuto cosa direte?
Vi convincerete finalmente che molti tra noi non ululavano alla luna?
La sentenza della Corte dei Conti fa il paio con quella del dissesto e con tutte quelle che impietose e puntuali continueranno ad arrivare.
Perché prima o poi i nodi arrivano al pettine, statene certi.

Sergio Nucci

"Buongiorno Cosenza"

speTra le tante cose belle di Napoli una mi ha sempre affascinato. Una consuetudine che si tramanda di generazione in generazione e che rende onore alla generosità e all'inventiva del popolo partenopeo.
Un segno piccolo, un fiore, ma davvero tanto efficace: il “caffè sospeso”.
Senza addentrarmi nelle motivazioni sociologiche e culturali, sulle quali più di uno potrebbe discettare molto più di me, avrei piacere di condividere questa riflessione perché credo contenga una forza incomparabile e sia una azione sempre valida per esprimere vicinanza e sostegno.
Il “caffè sospeso” è in fondo una sorta di certezza: “chi può non lascia indietro nessuno”. Pensare di questi tempi a qualcosa di analogo per testimoniare la propria solidarietà potrebbe essere una opportunità.
Penso in parole povere ad una “spesa sospesa” frutto delle donazioni dei clienti di market o piccoli esercizi al dettaglio per chi è in condizioni di indigenza.
Non è la soluzione dei problemi ma la “spesa sospesa” potrebbe essere una forma rapida e comoda per esserci, per dare anche noi una carezza.
E non servirebbe poi tanto, qualche euro e fare incontrare gente di cuore, commercianti onesti e persone che hanno necessità.
Oggi più che mai vorrei che questo messaggio venisse condiviso. Non servono like ma persone che possono e vogliono creare rete, che vogliono acquisire la disponibilità di un commerciante, diffondere tra i conoscenti l’iniziativa e soprattutto dire a chi non ce la fa che in alcuni esercizi commerciali ci sarà per loro della pasta, del latte, dell’olio, prodotti che tutti assieme avremmo contribuito ad acquistare lasciando alla cassa qualche euro.
Basterà solo la parola d’ordine “c’è una sospesa?” e dall'altra parte ricevere un sorriso ed una busta di … amore
E’ una idea o meglio uno stato d’animo. Utile? Inutile? Non so ma volevo condividerlo nella piazza virtuale.
Grazie di cuore a chi condividerà questo post.

Sergio Nucci

"Buongiorno Cosenza"

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