Il male della sanità pubblica in Calabria è la politica.
Mai come in queste ore questa piccola grande verità rimbalza di bocca in bocca, di talk-show in talk-show, di social in social con una velocità ancor più grande di quella della luce.
Ciascuno, nessuno escluso, si sente adesso legittimato ad esprimere un pensiero tanto conciso quanto veritiero sulla reale condizione della nostra sanità.
E se qualcuno provasse a confutare per un attimo questa teoria metterebbe davvero a repentaglio la propria incolumità.
Chi ci ha provato è stato sommerso da fischi e contumelie. E forse anche a giusta ragione se non fosse che molti dei rimbrotti e delle lagnanze vengono loro rivolti da chi in questo sistema ha sguazzato e continua a sguazzare.
E l’elenco è lunghissimo. Medici assunti negli ospedali grazie a concorsi farlocchi. Dirigenti e personale di vario titolo individuati con criteri di selezione da paese latino americano. Ditte e fornitori, scelti con ampia discrezionalità e “generosità”, gratificati con parcelle e commesse pagate anche più di una volta. Avvocati ed esperti nominati per compiacere questo o quello. Strutture pubbliche affossate a vantaggio di quelle private. E senza dire dell’amico dell’amico sempre pronto a farti saltare una fila.
Un elenco lunghissimo che serve a confermare che se il male di tutti i mali resta la politica che ha così governato per anni la cosa pubblica, è anche vero che ad alimentare questi famelici ed ingordi figuri siano stati anche gli elencati beneficati che senza alcun pudore si sono “arrangiati” nel sistema che ha reso “ricchi” anche loro.
Ma ciò che annichilisce è che, a ben vedere, tra quanti oggi gridano allo scandalo ci siano, abilmente camuffati, anche coloro che del sistema sono stati comprimari.
Penso a loro che magari comodamente seduti in poltrona censurano e castigano con un clic o con una nota questo o quello, pronti però, se il mare dovesse diventare burrascoso, a mettersi subito in salvo.
Perché anche questa è una verità delle nostre parti: i “nostri” passeggeri di prima classe una scialuppa con la quale salvarsi la troverebbero sempre.
Sergio Nucci
Buongiorno Cosenza