Lo dico chiaro e forte: voglio l’ospedale a Vaglio Lise. In premessa e a scanso di equivoci. Senza retropensieri o partigianerie. Ciò detto cerco di motivare per come posso e con gli argomenti maturati in questi anni questa mia convinzione.
Attualmente, per le condizioni orografiche, baricentriche e sociali, la collocazione migliore di un nuovo nosocomio non può non essere che su un’area che offra caratteristiche di raggiungibilità, centralità ed equidistanza tra i vari agglomerati della nostra area urbana. Considerato il territorio comunale, sempre che si voglia realizzarlo nella città di Cosenza, l’unica area che presenta siffatte condizioni è quella di Vaglio Lise.
Il sito, dunque, è, senza tema di smentita alcuna, idoneo. È centrale, è ottimamente collegato, presenta possibilità di espansione ed implementazione. Dispone in soldoni di tutti quegli atout che il vecchio ospedale, pensato nel secolo scorso quando esistevano differenti condizioni urbanistiche viarie e demografiche, non ha ed insistere, per come si è fatto e si sta facendo, sul ricondizionamento dell’esistente, fa pensare che dietro la spinta campanilistica ci siano motivazioni se non poco nobili certamente non condivisibili.
Un ospedale come quello realizzato da Tommaso Arnoni, illuminato Podestà cosentino, a quel tempo ed in quel contesto aveva una ragion d’essere, anacronistico sarebbe intestardirsi nel suo mantenimento e nella sua rivitalizzazione. Scomodo per chi deve raggiungerlo, penalizzante per chi deve operare al suo interno l’Annunziata deve, se si vuole bene a Cosenza e al suo comprensorio, essere mandato in pensione.
E c’è di più. L'ospedale a Vaglio Lise potrebbe davvero nascere con una prospettiva di polo universitario fin dalla sua fase realizzativa. Non solo, durante la realizzazione del nuovo ospedale, l’Annunziata continuerebbe a svolgere il suo ruolo, garantendo assistenza all’utenza che vi si rivolge.
Un’ultima considerazione. Si parla sempre più insistentemente di una fusione tra i comuni di Cosenza e Rende, e magari anche di Castrolibero. Un ospedale a Vaglio Lise diventerebbe davvero un’opera per questa grande comunità che molti auspicano nasca.
Insomma la scelta del nuovo sito davvero seguirebbe una logica di programmazione per le generazioni future.
Vorrei chiudere con una frase che spesso ed erroneamente viene attribuita a de Gasperi ma che deve la sua paternità ad un teologo statunitense James Freeman Clarke. Clarke diceva ed aveva ragione: “Un politico guarda alle prossime elezioni; uno statista guarda alla prossima generazione. Un politico pensa al successo del suo partito; lo statista a quello del suo paese".
Sergio Nucci
Buongiorno Cosenza
Attualmente, per le condizioni orografiche, baricentriche e sociali, la collocazione migliore di un nuovo nosocomio non può non essere che su un’area che offra caratteristiche di raggiungibilità, centralità ed equidistanza tra i vari agglomerati della nostra area urbana. Considerato il territorio comunale, sempre che si voglia realizzarlo nella città di Cosenza, l’unica area che presenta siffatte condizioni è quella di Vaglio Lise.
Il sito, dunque, è, senza tema di smentita alcuna, idoneo. È centrale, è ottimamente collegato, presenta possibilità di espansione ed implementazione. Dispone in soldoni di tutti quegli atout che il vecchio ospedale, pensato nel secolo scorso quando esistevano differenti condizioni urbanistiche viarie e demografiche, non ha ed insistere, per come si è fatto e si sta facendo, sul ricondizionamento dell’esistente, fa pensare che dietro la spinta campanilistica ci siano motivazioni se non poco nobili certamente non condivisibili.
Un ospedale come quello realizzato da Tommaso Arnoni, illuminato Podestà cosentino, a quel tempo ed in quel contesto aveva una ragion d’essere, anacronistico sarebbe intestardirsi nel suo mantenimento e nella sua rivitalizzazione. Scomodo per chi deve raggiungerlo, penalizzante per chi deve operare al suo interno l’Annunziata deve, se si vuole bene a Cosenza e al suo comprensorio, essere mandato in pensione.
E c’è di più. L'ospedale a Vaglio Lise potrebbe davvero nascere con una prospettiva di polo universitario fin dalla sua fase realizzativa. Non solo, durante la realizzazione del nuovo ospedale, l’Annunziata continuerebbe a svolgere il suo ruolo, garantendo assistenza all’utenza che vi si rivolge.
Un’ultima considerazione. Si parla sempre più insistentemente di una fusione tra i comuni di Cosenza e Rende, e magari anche di Castrolibero. Un ospedale a Vaglio Lise diventerebbe davvero un’opera per questa grande comunità che molti auspicano nasca.
Insomma la scelta del nuovo sito davvero seguirebbe una logica di programmazione per le generazioni future.
Vorrei chiudere con una frase che spesso ed erroneamente viene attribuita a de Gasperi ma che deve la sua paternità ad un teologo statunitense James Freeman Clarke. Clarke diceva ed aveva ragione: “Un politico guarda alle prossime elezioni; uno statista guarda alla prossima generazione. Un politico pensa al successo del suo partito; lo statista a quello del suo paese".
Sergio Nucci
Buongiorno Cosenza