Il provvedimento deliberato all’unanimità dalla giunta comunale del sindaco Occhiuto per assegnare 600 euro per ciascun nucleo familiare e altri 300 euro per ogni altro membro che decide di lasciare la tendopoli allestita dall’Amministrazione nella stazione di Vaglio Lise, è un insulto vero e proprio a tutti gli altri cittadini che vivono situazioni di profondo disagio abitativo ed economico e che dal Comune, in questi anni, non hanno avuto neanche un solo euro. Quando si è allestita la tendopoli si era detto che a fine settembre sarebbe stata smantellata e i Rom trasferiti in sistemazioni più civili. Se così non fosse stato , si era detto, l'assessore si sarebbe dimesso. Non è successo e naturalmente non si è dimesso nessuno e francamente non ce ne importa niente.
Ciò che ci riguarda ,e tanto, è il fatto che ora che non sa come uscirne il sindaco mette le mani nelle casse pubbliche ( che è una sua abitudine ma noi non smettiamo di indignarci) .
L’operazione per trasferire i rom dalla stazione è un monumentale spreco di risorse pubbliche a chiari fini elettorali che costerà ai cosentini la bellezza di 136.500 euro più gli altri 200mila euro spesi per l’allestimento della tendopoli-lager. Il sindaco Occhiuto ha già dilapidato quasi 350mila euro per quella che doveva essere una sistemazione d’emergenza. Un salasso economico che ripropone anche il tema della disparità di trattamento a cui sono sottoposti i cosentini. A meno di volerli considerare cittadini di serie b, Occhiuto dovrebbe spiegare perché ha deciso di premiare, aiutare e sostenere proprio gli abitanti della tendopoli e non uno qualsiasi tra i tantissimi cosentini sfrattati, senza casa, poveri, disabili, emarginati o in una condizione di difficoltà del tutto simile – se non peggiore - a quella vissuta dai rom.
E’ chiaro che il problema della tendopoli di Vaglio Lise e della sistemazione definitiva di chi la abita, non si può risolvere facendo pagare un conto salatissimo ai cosentini senza nessun criterio e senza nessun controllo. Se Occhiuto intende affrontare il problema dell’integrazione spendendo i soldi dei cosentini per assicurare privilegi alle famiglie rom, lo dicesse chiaramente e apertamente senza trincerarsi dietro il paravento del razzismo e della discriminazione.
Per adesso, le uniche forme di discriminazione individuabili, sussistono nei confronti degli cittadini senza casa, indigenti quelli che faticano a pagare il fitto o a fare la spesa e non arrivano a fine mese e che non meritano di essere mortificati da Occhiuto e di essere penalizzati nei confronti delle famiglie Rom.
PSE – Buongiorno Cosenza