Pro domo sua

comuneNon abbiamo niente contro il conferimento di onorificenze, cittadinanze e riconoscimenti di varia natura che l’Amministrazione di Cosenza sta assegnando a persone validissime e meritevoli siano essi benemeriti uomini di Chiesa, sportivi con un forte radicamento cittadino o semplici cosentini che si sono distinti per il loro senso civico.

Non solo non abbiamo niente da ridire, ma ci associamo nell’apprezzamento e nella considerazione rivolta loro dalle istituzioni della città. Solo censuriamo il metodo e lo stile seguito come al solito da sindaco e Giunta nello scegliere, decidere e approvare pratiche di interesse comune in totale autonomia e senza neanche degnarsi di informare il consiglio comunale se non investire una commissione consiliare a cose fatte.

Non è la prima volta che ciò accade ma in questo caso è stato superato un limite. La collegialità delle decisioni è una consuetudine (oltre che una norma) doverosa quando si tratta di assegnare riconoscimenti in nome e per conto della città di Cosenza che, è bene ricordarlo, è rappresentata dall’intero consiglio comunale e non certo da una sola, seppure maggioritaria, parte di esso.

Palazzo dei Bruzi ai tempi di Occhiuto è il dominio dell’autoreferenzialità e del paradigma dell'uomo solo al comando che pensa di potere utilizzare le istituzioni democratiche come accessori da impiegare o meno a seconda delle convenienze del momento e della sua personalissima scala di priorità, mortificando tutti i consiglieri anche quelli della sua maggioranza ridotti a semplici ratificatori di decisioni altrui.

Uno qualsiasi tra i suoi molti collaboratori dovrebbe farsi carico di spiegargli che democrazia significa governo del popolo e che proprio in forza di tale principio non gli è concesso di disporre a proprio piacimento della memoria storica dei cosentini, definendo in maniera del tutto arbitraria a chi rendere omaggio, quale piazza intitolare, quando e come farlo. E tutto senza minimamente interessare il consiglio comunale in decisioni dal forte valore simbolico che andrebbero per questo discusse, concertate e predisposte con la più larga partecipazione possibile. Siamo certi che non saranno molti i consiglieri disposti a mettere la faccia durante il prossimo consiglio comunale per ratificare scelte prese altrove senza neanche un confronto preliminare.

Anche quando non ci sono risvolti economici in gioco e i provvedimenti non sono riconducibili al suo programma politico, Occhiuto dimostra disinteresse per le procedure democratiche e indifferenza verso la città che ha scelto di farsi rappresentare da un consiglio comunale e non solo da un Sindaco.

Marco Ambrogio,  Raffaele Cesario, Giovanni Cipparrone, Sante Formoso, ,Giuseppe Mazzuca, Sergio Nucci, Enzo Paolini, Franco Perri, Giovanni Perri, Salvatore Perugini, Roberto Sacco, Cataldo Savastano

Consiglieri comunali di Cosenza

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