L'amaro...obolo

maranoLe strisce blu a Cosenza hanno il sapore amaro del pizzo legalizzato. Distribuite ovunque, non lasciano scampo agli automobilisti che quotidianamente, oltre alle altre tasse, si vedono costretti a pagare svariati euro per poter parcheggiare la propria auto in città. Un euro per 50 minuti di sosta, abolita anche la fascia di gratuità che andava dalle 13 alle 16 e che consentiva ai cittadini di andare a pranzare relativamente tranquilli.

In aggiunta al salasso quotidiano per i cittadini provenienti dalla provincia, vi è soprattutto quello relativo ai residenti nella Cosenza di serie B, quella Cosenza esclusa dalla possibilità di richiedere una parking card per poter sostare in centro con pari dignità rispetto ai propri concittadini e che, a differenza di questi ultimi, si vede da anni costretta a pagare lo scotto di essere considerata alla stregua di una comunità abbandonata da Dio e dagli uomini solo perché posta in posizione periferica (Via degli Stadi, Via Popilia, Frazioni) che quotidianamente si recano in centro per sbrigare faccende di svariata natura.

La parking card è stata concepita in maniera tale che solo chi lavora o è residente in una zona “servita” dalle strisce blu ha il diritto di richiederla e di parcheggiare all’interno di una vasta area del centro urbano. Da questa possibilità i residenti delle due zone a cui si faceva riferimento prima sono esclusi. Da qui nasce la mia proposta, compatibile con le esigenze dei cittadini e della stessa Amministrazione Comunale, di consentire a tutte le persone che risiedono nelle zone non interessate dal “servizio” delle strisce blu di munirsi di parking card da poter utilizzare in centro versando un obolo al Comune, offrendo a tutti i cosentini la possibilità di vivere la città senza affanni.

L’amministrazione comunale dovrebbe valutare ipotesi come questa volta a ridare pari dignità ai cittadini. Cosenza oggi come oggi ha cittadini di serie A e serie B. Altra cosa assurda è l’ottusità della legge che regolamenta la concessione della parking card. Se si ha la residenza fiscale in una via ma il domicilio è in un’altra non puoi richiederla, quindi aumentano esponenzialmente i costi. Ad esempio, un individuo X ha la residenza fiscale a San Vito ma ha un parente che ha bisogno di assistenza continua, pur non essendo invalido, ed ha la casa in centro. Il signor X non ha diritto a nessuna parking card ed è molto difficile trovare parcheggio nelle strisce bianche, anche di notte.

Chi si accaparra quei preziosi posti non li molla per giorni e fa bene! Anche così si può essere razzisti nei confronti dei propri concittadini, vessandoli più del dovuto e rendendogli la vita impossibile. Però certo, abbiamo le piazze nuove, tante luminarie e anche un chilometro circa di pista ciclabile discontinua e inutilizzabile per non parlare delle sculture vicino ai portoni, vere e proprie opere d’arte realizzate con la spazzatura. Per alcuni la città è più bella di prima. Punti di vista rispettabili ma non del tutto condivisibili. Una città prima ancora di essere bella dovrebbe essere funzionale.

Cosenza offre servizi inefficienti ad un costo elevatissimo. Tutto è stato deciso da un padre padrone che non sa ascoltare le richieste dei propri figli, esattamente come chi governa oggi questa città e i suoi cittadini, figli di un dio minore destinati solo ad ubbidire e subire. Che dire poi delle contraddizioni poste in essere dall’azione della stessa Amministrazione Comunale che, a pagina 4 del “Piano generale della sosta” scrive: “Le strade della città sono generalmente strette ed insufficienti per il bisogno del traffico” salvo poi restringere ulteriormente la carreggiata di vie centralissime come ad esempio via Bertucci o Corso Fera.

Come se non bastasse sono spariti moltissimi posti auto, come ad esempio quelli su via Misasi o sua viale Trieste nelle adiacenze dei giardini. La conseguenza di questa politica scellerata è che il traffico non è migliorato ma si è congestionato ulteriormente perché la gente gira a vuoto non sapendo dove poter parcheggiare! A pagina 6 del medesimo “Piano” si legge ancora: “Altro elemento da considerare è l’esistenza nella città di parcheggi strutturali che pur offrendo 2.873 posti non intercettano la domanda degli utenti, spesso rimanendo molto al di sotto della capacità di riempimento” e la ragione è da ascrivere esclusivamente ai costi elevati richiesti per la sosta.

In qualche modo si devono trovare i soldi per pagare le luminarie, i concerti “gratuiti” offerti ai cittadini e i tanti incarichi sotto soglia di cui tanto si parla in questo periodo. Tutto giusto? No se a pagare sono sempre e solo gli automobilisti! Tra bollo auto, manutenzione, RC auto, il pizzo legalizzato dei parcheggi e le multe sempre più salate, c’è di che essere stanchi e stufi.

Antonio Marano (Buongiorno Cosenza)

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