C'è uno spettro che si aggira per il Comune, è lo spettro dei debiti fuori bilancio. Gli enti li evocano, i documenti li pretendono, le previsioni di bilancio fanno finta di non vederli, ma loro sono lì che aleggiano pesanti come quelle presenze sinistre che sembra sia meglio non materializzare. Eppure il vicesindaco ci aveva promesso, pur fuori tempo massimo, che il 10 ottobre questi “fantasmi” sarebbero stati smascherati, che ne avremmo discusso e opportunamente compreso la loro collocazione nei conti comunali... il dieci ottobre è alle porte, ma di quegli spiriti funesti nemmeno l'ombra.
Come già dovetti fare a luglio, quando sentivo l'incombere di queste “presenze”, ma rispetto a cui nessun ufficio mi diede le carte relative, ho dovuto fare un altro esposto alla Procura, stavolta però a quella della Corte dei conti, nella speranza che almeno quest'organo si metta a indagare.
C'è una lettera della Prefettura che parla chiaro: i Comuni che approvano il bilancio di previsione in settembre, potranno attestare la verifica degli equilibri nella stessa delibera di approvazione di bilancio. Voi, quel 29 settembre scorso, in Consiglio comunale, avete visto qualcosa? Che so, una visione, un'apparizione, un fuoco fatuo? Niente.
Poi leggi la relazione dei revisori dei conti e a pagina 37 ti imbatti in una breve ma intensa segnalazione, messa così, tra le pieghe del discorso, ma a me pare abbastanza spaventosa: nella delibera di giunta avete dato atto degli adempimenti per la salvaguardia degli equilibri di bilancio, ora è necessario che portiate a conoscenza di questo collegio di revisori, con urgenza, eventuali debiti fuori bilancio esistenti. Voi ne avete sentito parlare? Ne avete udito le voci spettrali di notte, tra le stanze di giunta e uffici? Io ancora niente.
Ed è per questo che ho evocato la Corte dei conti, perché mi sono ricordato di quando lasciai il Comune come amministratore nel '93, con più di 60 miliardi in attivo. Poi sono andato a spulciarmi le carte di oggi e vedo che ci stiamo indebitando per più di 90 milioni, un mutuo trentennale che i cittadini dovranno onorare non si è capito ancora bene per sanare cosa, se “questi fantasmi” o opere in cantiere, spettri futuri di cui non conosciamo (perché nessuno ci da le carte) provenienza ed entità.
Cosa fare rispetto a tutto questo? Se nemmeno la Corte dei conti risponderà? Propongo una veglia davanti a Palazzo dei Bruzi, con tanto di tavolino a tre piedi: “Oh debiti fuori bilancio, manifestatevi, fatevi vedere in tutta la vostra interezza, cosicché noi amministratori e politici possiamo capire quale futuro per questa città in pre-dissesto, per i prossimi trent'anni.