Il 26° rapporto di Legambiente e Ambiente Italia, pubblicato oggi sul Sole 24 ore, ci racconta una verità più amara di quella propinata da una certa stampa sulla Città di Cosenza che scivola dal 5° posto della classifica 2018 al 14° del 2019.
La Città dei Bruzi peggiora in diversi parametri e gli indici negativi si registrano su tutte e 5 le macroaree (rifiuti, ambiente, mobilità, aria ed acqua).
La bocciatura risulta sonora soprattutto sui rifiuti: peggiora la raccolta differenziata e soprattutto la produzione di rifiuti pro-capite, un tempo considerati fiore all’occhiello per Cosenza.
Peggiora anche nella posizione nell’ambiente a causa del minor numero di alberi, sacrificati sull’altare di nuove opere pubbliche ricche di cemento e poveri di verde.
Peggiora il tasso di Motorizzazione nella Mobilità. Nell’aria poi si registra una debacle, aumenta infatti la produzione di “Biossido di azoto” e peggiora il piazzamento per l’Ozono, del resto il traffico impazzito di tutti questi mesi conferma che l’inquinamento in città cresce.
Peggiorano i consumi di acqua pro-capite, segno di una fornitura ad intermittenza che genera consumi maggiori quando il cittadino tenta, a volte invano, di preparare scorte del prezioso liquido.
I dati pubblicati oggi fanno riferimento a quelli forniti nel 2018, ma sicuramente questo posizionamento non fa bene alla Città.
Il sindaco che si è “sbracciato” per segnalare lo scorso anno il “buon piazzamento” dovrebbe giustificare in qualche modo lo scivolone di quest’anno (ben nove posizioni), senza cadere nella tentazione di guardare, gloriandosi, verso il basso della classifica, e questo per non fare la fine d’ o 'gallo 'ncoppa 'a munnezza.
Sergio Nucci
"Buongiorno Cosenza"