Le risposte che l’amministratore unico dell’Amaco ha fornito in una recente intervista televisiva alle domande di Laboratorio Riformista, circa lo stato di salute della municipalizzata, non ci hanno convinto.
Per questo motivo, come Buongiorno Cosenza, riteniamo sia giusto ritornare sull’argomento evidenziando le contraddizioni esistenti tra ciò che è stato detto (amministratore) e ciò che è stato scritto (bilancio).
Ma andiamo per ordine. Nella intervista l’amministratore dichiara in sequenza che l’Amaco non avrà conseguenze dirette dal dissesto del Comune perché non vive di contributi comunali; che l’azienda vanta crediti che sono iscritti in bilancio e lì resteranno; che egli amministra una società sana che si avvia a chiudere il suo secondo bilancio consecutivo con utile e che, nonostante qualche tensione finanziaria, in 18 mesi ha ridotto addirittura del 50% i debiti verso i fornitori; che l’azienda restituirà il contributo di 90 mila euro contabilizzato nel 2018 perché acquisito in violazione della legge Madia ed in ultimo annuncia querela nei confronti di chi diffonde notizie non veritiere.
Sulla scorta di queste affermazioni, ma soprattutto dopo aver letto il bilancio dell’AMACO, le nostre domande appaiono più che legittime. Iniziamo dunque a confutare le sue affermazioni. A pagina 2 del verbale dell’assemblea del 28/06/2019 si legge: “Come già esposto per le vie brevi, perché il percorso di messa in sicurezza della società possa completarsi e l’Azienda possa uscire dalla situazione di crisi che comunque permane considerate le perdite accumulate negli anni scorsi, il Socio deve dar seguito agli impegni assunti, per quanto concerne il pagamento dei crediti oggetto anche di recente riconciliazione”.
Appare chiaro che l’amministratore parli del Socio (Comune di Cosenza) che deve onorare i crediti non pagati. Crediti che a suo dire resteranno, qualunque sia il destino del nostro comune, iscritti a bilancio.
Ma a questo proposito cosa diranno il revisore legale ed il collegio sindacale dell’Amaco? Desta perplessità anche l’affermazione “l’Amaco “sta bene”, perché a pag. 9 della Relazione sul governo societario i sensi dell’art‐. 6, comma 4, D. Lgs. 176/16 è scritto “L’organo amministrativo ritiene che si è in presenza di una situazione di crisi aziendale ai sensi dell’art. 14, c. 2 del D. lgs. 175/16”, non solo, si rileva una contraddizione tra ciò che dice “i debiti verso i fornitori si sono ridotti del 50%” e ciò che scrive in bilancio a pag. 3, ovvero che la riduzione c’è ma solo del 25,39%.
Ciliegina sulla torta a pag. 4 del bilancio, si afferma che l’indebitamento complessivo dell’Amaco è arrivato alla cifra record prossima ormai ai 10 milioni di euro. Circa il contributo ricevuto nel 2018, come lui stesso afferma in violazione alla legge Madia, questo verrà restituito.
Peccato però che quel contributo sia servito nel bilancio approvato a trasformare una perdita di circa 60.000,00 € in un utile di circa 30.000 €. Mah.
Consiglio spassionato e gratuito: anziché minacciare querele a chi chiede solo chiarezza nei conti di un ENTE PUBBLICO, ovvero di tutti noi, l’amministratore dovrebbe prestare attenzione a dire ciò che scrive e scrivere ciò che dice.
Polo Civico “Buongiorno Cosenza”