Cosenza è la città più vivibile del centro-sud. Scalate ben otto posizioni nella classifica di Legambiente grazie ai progressi nella riduzione dei rifiuti prodotti, alle isole pedonali e ai consumi sostenibili di acqua (dalla stampa di questi giorni). Consumi sostenibili di acqua, avete letto bene cosentini, leggere queste notizie per un cosentino, che vive da anni in casa con l'acqua col contagocce, è come un pugno in faccia.
La città non può essere vivibile se non si è in grado di garantire a tutti l’accesso dell'acqua e di conseguenza utilizzare i servizi igienici in casa.
In molte zone della città, quando va bene, abbiamo 3 ore di erogazione dell'acqua...certo che il consumo è diminuito...come si consuma una cosa che non si ha? Ma è una barzelletta vero? Sono due anni che molti cosentini vivono con un filo d’acqua.
L’approssimarsi dei mesi invernali e dei primi freddi mettono a dura prova le necessità minime e fondamentali delle famiglie cosentine. Ancora una volta l’amministrazione giustifica i disservizi e li addebita alla Sorical, che a sua volta indica la causa ora nel maltempo, ora nella scarsità di precipitazioni, ora nella diminuzione dell'acqua alla sorgente, ora nella vetustà della rete idrica cittadina, resta tuttavia il mistero sul fatto che in molte zone di Cosenza, l'acqua non sia mai mancata, in casi del tutto eccezionali si è ridotta l'erogazione nelle ore notturne. Mentre in altre zone della città si continua a vivere come se fosse scoppiata una calamità, d'estate è colpa della siccità, d'inverno è colpa del maltempo, altre volte ordinarie rotture qua e là.
L'amministrazione nella persona del sindaco a riguardo risponde come un disco rotto ormai, "noi siamo riusciti ad aumentare di moltissimo la fornitura in centro città. Purtroppo quando ci sono rotture e riduzioni sulla rete adduttrice Abatemarco di Sorical il Comune non può far nulla". Dal sito del comune di Cosenza nella sezione notizie e comunicati alla data 29-10-2018 si legge una nota dell’Assessore alla Manutenzione delle strade e delle reti idriche, il quale dichiara che “si è fatto quello che si poteva, riattivando un pozzo dismesso” e si appella alla pazienza dei cosentini e ad “un’intelligente organizzazione dell’approvvigionamento idrico, magari attraverso la realizzazione di impianti di autoclave o con il tradizionale riempimento di bidoni e secchi, nell’attesa che l’Amministrazione Regionale e le Società da essa gestite vadano in mano di capaci e lungimiranti professionisti”. Come dire vi consiglio di organizzare nel frattempo un pellegrinaggio a Lourdes, sperando in un miracolo.
La domanda marzulliana sorge spontanea: ma la siccità non dovrebbe valere per tutti? Il maltempo? Pure. Quando piove piove si sa. A meno che si tratti di una nuvola di Fantozzi, quando c'è un guasto c'è per tutti, la riduzione sulla rete pure vero? Da comuni mortali, non esperti in materia, si presume che se è ridotta sulla rete prima di arrivare in città, è ridotta dappertutto a corso Mazzini, viale della Repubblica, viale Parco, via Popilia, viale Cosmai, giusto? Altrimenti si è portati a pensare che le varie rotture riduzioni ecc diventano un alibi.
Se l'Amministrazione comunale non ha voce in capitolo, nel disordine organizzativo del sistema idrico, ha però potere di intervento sull’ultimo miglio della propria rete distributiva, lì dovrebbe intervenire, consiglieremmo anche noi a questo punto “un’intelligente organizzazione” e gestione dell’emergenza all’Amministrazione, monitorando le criticità, verificando in quali zone non arriva, in quali zone viene completamente chiusa seguendo fasce orarie scelte chissà con quali criteri, (anche quelli opinabili, alle 9 del mattino la gente è già uscita di casa per andare a lavoro, si è lavata con una bottiglia rinunciando ad una doccia), non è corretto dare l'acqua in alcune zone 24 ore su 24 e lasciare a secco altre. Non si risolve il problema chiudendo il rubinetto solo in alcune sfortunate zone della città, dove tra l’altro i cosentini sono già dotati di impianti autoclave, che vanno comunque alimentati, una volta svuotati i serbatoi condominiali e non, l’acqua non arriva più per giorni. In altre zone cittadine invece l’acqua non è mai mancata, pur non avendo impianti autoclave, qualcosa non torna, voi che ne pensate? Le tasse le pagano tutti I cosentini. Le attivitá non possono lavorare serenamente con un disagio simile, l’acqua continua a non arrivare ed il livello dei disagi ha superato ampiamente la tollerabilità. Così non si può andare avanti sembra di vivere nell'Africa sub sahariana, altro che città più vivibile del centro-sud.
Buongiorno Cosenza