La congiuntura economica, la conseguente riduzione dei fondi destinati agli enti locali ed in particolar modo ai Comuni, hanno imposto agli stessi una riflessione e una nuova soluzione per individuare le risorse monetarie necessarie a far fronte al proprio fabbisogno. Le leve a disposizione non sono molte anche in virtù della necessità di dover individuare ed attuare azioni che possano nel breve periodo agire sui flussi di cassa, perché il problema non è solo colmare questo gap monetario, ma farlo anche in funzione dei flussi di uscita previsti dai diversi accordi (fornitori, personale etc.). L’equilibrio monetario assume contorni estremamente fondamentali nella macchina operativa.
In questo ambito si possono individuare due tipologie di enti, valutando il loro virtuosismo collegato alle scelte strategiche attuate e riconducibili al bene della collettività:
- I Comuni virtuosi decidono di percorrere scelte volte ad un’armonizzazione e ad un ripensamento della spesa pubblica.
- I Comuni non virtuosi individuano la strada più breve ovvero tagli sui servizi (spesso anche primari) oppure istituzione di disposizioni che possano incrementare i flussi di cassa dovuti a sanzioni amministrative.
Il proliferare di ZTL e varchi, l’imponente presenza di aree di sosta regolate da tariffe e la sempre minore disponibilità di aree a libero parcheggio, rappresentano un sistema capace di generare un tesoretto importante per le casse comunali. Il cittadino inconsapevolmente non è più considerato tale ma bensì è stato trasformato in finanziatore. Abbiamo da sempre considerato le persone che vivono la città un elemento strategico nelle scelte di indirizzo politico ed amministrativo, le valutazioni su ciò che si fa o su ciò che non si fa è legato soprattutto all’impatto su chi quotidianamente vive il luogo.
Le ZTL, le strisce blu non trovano il gradimento non per ciò che rappresentano ma per il modo in cui sono state inserite nel nostro territorio. Ma oltre al danno anche la beffa e dobbiamo ammettere che non ne siamo troppo sorpresi. La norme stabiliscono un termine massimo entro la quale la sanzione deve essere notificata al trasgressore ma l’interpretazione del termine e una diffusa notifica prossima alla scadenza dei termini comporta la perdita del senso stesso della contravvenzione. Questa deve essere uno strumento di educazione, un avvertimento al cittadino che continuando sulla condotta sanzionata non rispetta le norme.
Si comprende bene come la tempestività della notifica sia determinante ma sia verso il soggetto sanzionato sia verso l’utilità e del provvedimento di interdizione al traffico. E’ un Comune sconfitto sotto l’aspetto civico quello che vanta una mole infinita di contravvenzioni da notificare, ma la realtà a volta si capovolge e dunque ritorniamo al punto di partenza ovvero che la soluzione vincente sia, non tanto quella di avere una ZTL davvero funzionante ma avere un numero sempre maggiore di veicoli che senza i dovuti permessi transitano inconsapevolmente.
Vogliamo però aggiungere un altro concetto legato al cambiamento che spesso trova resistenze ma spesso viene sbandierato e pubblicizzato da chi vuole attuarlo senza comprendere che questo cambiamento non deve essere un processo impositivo ma un processo condiviso. Che una città non abbia mai vissuto provvedimenti di interdizione al traffico non deve essere una scusa per gli automobilisti, l’alibi non va dato a nessuno. L’amministrazione comunale in questo non ha avuto un piano che ha aiutato a sgomberare ogni dubbio, perché se è vero che ha concesso una sperimentazione ha anche adottato continue variazioni sui sensi di marcia in diverse strade a libera circolazione, generando così un caos mentale negli automobilisti.
Tutto questo a maggior ragione che la nostra città non è paragonabile ad una metropoli come la dimensione dello staff del sindaco lascia trasparire. Ecco lo staff potrebbe essere un primo elemento su cui focalizzarsi, valutandone il contributo e la generazione di valore per la cittadinanza, iniziando così un piano di efficienza. Sarebbe un primo passo o quantomeno la dimostrazione che la visione d’insieme esiste.
Nuccio Tangari, Buongiorno Cosenza