E noi paghiamo...

MAnuela BevacquaGran fermento in questi giorni in città per la delimitazione mediante strisce blu delle nuove aree di sosta a pagamento. E’ precipuo compito dell’Amministrazione individuare le aree sottoposte a pagamento così come controllare che tutti rispettino le regole. Ma il Comune dovrebbe fare qualcosa in più, ovvero rispettare prima dei suoi amministrati la legge e tenere in debita considerazione le pronunce del giudice competente. Parliamo di una questione che riguarda tutti coloro che vivono o lavorano sul territorio cosentino. Senza voler qui rivangare l’intero iter di formazione della attuale normativa, partiamo dalla norma così come il legislatore l’ha formulata nell’art. 7 comma 1 lettera f) del codice della strada:

«Nei centri abitati i comuni possono, […] f) stabilire, previa deliberazione della giunta, aree destinate al parcheggio sulle quali la sosta dei veicoli è subordinata al pagamento di una somma … anche senza custodia del veicolo,…

La decisione del Comune di “tingere di blu” alcune zone della città non è pertanto esente da regole, arbitraria, bensì vincolata alle direttive ministeriali ma anche ad una serie di valutazioni relative alla regolamentazione del traffico e alle necessità del territorio, stabilite dai successivi commi 8, 9 e 10dello stesso articolo, secondo cui “qualora il comune […] disponga l’installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta […] su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio senza dispositivi di controllo di durata della sosta. Tale obbligo non sussiste per le zone definite […] “area pedonale” e “zona a traffico limitato” e per quelle di particolare rilevanza urbanistica nelle quali, evidentemente, vi sono peculiari esigenze di traffico.

Tali zone però devono essere ben individuate con delibera della giunta e successivamente indicate mediante appositi segnali.

La Corte di Cassazione, a Sezione Unite, ha rafforzato la previsione normativa ed evidenziato l’essenzialità del rispetto di questa, sancendo l’illegittimità delle delibere istitutive delle zone di parcheggio a pagamento, qualora queste non prevedano nelle immediate vicinanze, anche aree adibite a parcheggio libero, e non solo.

Il Comune di Cosenza pare non avere alcuna contezza di tale normativa e la disposizione dei parcheggi “blu” in diverse zone della città – persino nei quartieri popolari - appare priva di qualsivoglia ratio che non sia quella di “far cassa”. Infatti, diretta conseguenza della disposizione arbitraria delle strisce blu, sono le illegittime sanzioni amministrative comminate ai cittadini che – legittimamente, loro – non pagano il corrispettivo per la sosta e che, ricorrendo al Giudice competente, ne ottengono sistematicamente l’annullamento. Numerose sono infatti gli annullamenti riferibili a assenza di segnalazioni idonee, mancato rispetto della percentuale di parcheggi liberi, assenza di zonizzazione delle aree di parcheggio, tanto per citarne alcuni.

Ma la Giustizia ha fatto di più: ha condannato ogni volta il Comune al pagamento anche delle cospicue spese di lite. Ciononostante, l’Ente non ha mai fatto tesoro né della norma nè delle sentenze. Addirittura continua a resistere in giudizio pur consapevole della inutilità della difesa ed a collezionare condanne alle spese.

Fin qui nulla di male se a pagare non fossimo anche stavolta noi cittadini.

 

Manuela Bevacqua

Buongiorno Cosenza

 

  

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