Attenti alla testa

 Un'altra tegola potrebbe abbattersi sul primo cittadino oltre a quella del dissesto dell’ente. Si tratta dell’indagine avviata dalla Procura della Corte dei Conti di Catanzaro dopo le segnalazioni del sindacato DICCAP e relativa all’assunzione di dirigenti e consulenti esterni da parte dell’amministrazione Occhiuto dal 2011 in poi.

Questa, carte alla mano, la ricostruzione dei fatti. A novembre 2018 Corte dei Conti ha contestato un danno erariale di circa 900 mila euro ad amministratori e dirigenti del Comune di Cosenza per la consiliatura 2011-2016. La chiamata in giudizio della Procura della Corte dei Conti, dettagliata in ogni suo punto, è relativa ad alcune delibere di giunta circa l’assunzione di personale esterno all’amministrazione, in particolare di dirigenti e di componenti dello staff del sindaco, effettuata senza il preventivo parere ministeriale, prescritto per i comuni in pre-dissesto o in fase di riequilibrio finanziario. E Cosenza è tra questi.

Tre le delibere incriminate. La prima è la Deliberazione n. 76 del 24/06/2011 relativa alle nomine di Lucio Sconza, Domenico Cucunato e Lorenza Tucci. La seconda Deliberazione è la 78 del 24/06/2011 per l’assunzione di figure professionali nello staff del sindaco: Carmine Potestio (capo di gabinetto), Giovanni De Rose (capo della segreteria del sindaco), Giuseppe Cirò (addetto alla segreteria del sindaco), Emanuela Gagliardi (addetta alla segreteria del sindaco), Marcello Falbo (supporto al sindaco per la programmazione e la pianificazione del territorio), Elisa Crivellone (supporto al sindaco per eventi culturali e rapporti con organismi nazionali ed internazionali), Francesco Bisogno (supporto al sindaco per l’attuazione del programma e i rapporti istituzionali). La terza è la Deliberazione n. 22 del 16/03/2015 con la quale è stata ratificata l’assunzione di Giuseppe De Rose, di Alessandra De Rosa, di Angelo Brutto e di Giuseppe Carotenuto.

La Corte dei Conti ritiene che “gli atti citati pertanto devono essere ritenuti forieri di danno erariale” ed ha richiamato “alla propria responsabilità i dirigenti estensori delle delibere, ma anche il sindaco e gli assessori in carica” che le hanno ratificate con il loro voto in giunta.

Nella citazione si sottolinea come la “responsabilità amministrativa e politica che di seguito viene riconosciuta, per danno erariale connessa alle nomine di cui sopra, prive di dovuta autorizzazione ministeriale per come previsto dal d.lgs 267/2000 e ss.mm, stante l’insindacabilità nel merito delle scelte discrezionali operate dall’amministrazione”.

Insomma si doveva chiedere l’autorizzazione alla COSFEL (acronimo di Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti Locali) di cui all’art.155 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n.267  organismo presieduto dal Sottosegretario di Stato pro-tempore con delega per le materie afferenti le autonomie locali e la finanza locale e che esercita il controllo centrale sui comuni e sulle province che hanno dichiarato il dissesto finanziario (art.244 e seguenti TUEL), sui comuni, sulle province e sulle comunità montane strutturalmente deficitari (art.242 TUEL) e sui comuni e sulle province che fanno ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (art.243 bis TUEL) ed è quest'ultimo il caso attinente al Comune di Cosenza.

Ai sensi del sopra citato art.155 del TUEL e dell’art.5, comma 6, lett. c) del regolamento che disciplina attualmente la Commissione (D.P.R. 8 novembre 2013, n.142), la stessa concede o nega l'approvazione ai provvedimenti in materia di dotazioni organiche e di assunzione di personale, entro novanta giorni dal ricevimento.

Non si capisce perché in tutte e tre le Deliberazioni la Giunta, sempre presieduta da Occhiuto, non abbia chiesto questo parere “obbligatorio”.

Il danno che ammonta a quasi 1 milione di Euro è stato contabilizzato analiticamente e al solo Sindaco  vengono contestati circa 350.000 euro di danno erariale che dovrà risarcire personalmente, così come personalmente dovranno risarcire, se condannati amministratori e dirigenti estensori e firmatari di quei provvedimenti.

Secondo gli atti, i destinatari del provvedimento di contestazione della Corte dei Conti per il reato di danno erariale sono Lucio Sconza, Ugo Dattis, Francesco Grossi, Giampiero Gargano e Alfonso Rende. Sul piano politico, la magistratura contabile ha chiamato a rispondere il sindaco Mario Occhiuto e gli assessori Luciano Vigna, Davide Bruno, Alessandra De Rosa, Katya Gentile, Giuseppe De Rose, Marina Machì, Rosaria Succurro, Carmine Vizza. Nessuna responsabilità per Martina Hauser, assente alla seduta del 24 giugno 2011.   Per la delibera del marzo 2015 devono rispondere anche Francesco De Cicco e Nicola Mayerà, subentrati nell’esecutivo e presenti all’approvazione del documento.

Particolare non di poco conto è che al termine della fase istruttoria, a febbraio 2019 sono stati prosciolti Katya Gentile e Davide Bruno.

Restano imputati tutti gli altri che dovranno rispondere davanti alla Corte nell’udienza del 13 Novembre 2019.

Se dovessero essere condannati in primo grado saranno liberi di fare ricorso in ultima istanza. Dopo il Secondo grado, il provvedimento si riterrebbe definitivo e partirebbero le ingiunzioni per il risarcimento del danno.

Questi i fatti. Per le chiacchiere rivolgersi al Comune.

 

Sergio Nucci

“Buongiorno Cosenza”

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