Non giochiamo con la salute dei cosentini

nuovo-ospedale-cosenza-01 E’ con vivo rammarico che oggi torniamo a dare voce ai nostri pensieri anche se ne avremmo fatto a meno, perché la speranza di conoscere finalmente una decisione concreta, univoca e condivisa era viva in cuor nostro.

Almeno fino alle 22:30 di ieri sera quando sono iniziate a circolare le prime informazioni, le accuse tra le parti come nella migliore tradizione della guerra tra guelfi e ghibellini.

Il Consiglio Comunale, non all’unanimità, ha deciso di dare mandato al sindaco di Cosenza di interfacciarsi e trovare un accordo con il governatore della Regione sull’ubicazione del nuovo ospedale.

A seguito di questa decisione, pur sforzandoci, non riusciamo ad individuare alcun cambiamento rispetto a qualche giorno fa, che invece era fortemente auspicato da tutta la città.

Due soggetti (governatore della Calabria e sindaco di Cosenza) continueranno a parlare, non possiamo neanche far nostro il mandato affidato al primo cittadino in quanto egli stesso, per effetto della sua carica, ha ricevuto tale mandato (dagli elettori) per rappresentare l’intera comunità e mettere in atto tutte le azioni necessarie al fine di creare valore per la collettività.

Sarebbe stato diverso se il mandato fosse stato affidato a un soggetto diverso, non per antipatia verso il sindaco, perché probabilmente si sarebbe cercata una nuova via d’uscita a questo stallo.

Dovremmo appellarci quindi alla buona sorte, perché il passato ci insegna che le posizioni sono molto nette, distanti e ferme. E’ come se l’uno aspettasse che l’altro facesse il primo passo, il tempo intanto scorre e la questione sanitaria diventa sempre più critica.

Siamo anche stanchi di speranze quasi sempre disattese.

Siamo stanchi di dover continuamente leggere le situazioni critiche ormai protagoniste incontrastate nella nostra città.

Siamo consapevoli che oggi, ancor più di ieri, sia importante la nostra voce e quella di tutti i movimenti e associazioni, perché dobbiamo ricordare a tutti che la partita è della città, dell’area urbana, dell’hinterland.

E’ dei cittadini che oggi vivono la città e di quelli che domani lo faranno.

E’ una partita che di politica non ha nulla e non dovrà aver nulla in futuro.

Domani, dopodomani, passata la tempesta del momento ritorneremo nell’ormai classica situazione di disagio; quel disagio che è stato deciso di contrastare ancora con confronti per trovare ipotetici accordi.

I cittadini, intanto, continueranno a vivere le difficoltà vissute fino ad oggi; il personale medico e paramedico continuerà a lavorare con le ormai note problematiche non solo strutturali ma anche organizzative in relazione al numero di accessi ed alla popolazione da servire.

Dunque non resta che affidarsi al Signore (per i credenti) o affidarsi al fato (per chi non crede).

Ma siamo certi che tutto ciò, non fosse stato possibile evitarlo?

Nuccio Tangari

“Buongiorno Cosenza”

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