Ospedale, verità e propaganda

nucci02Su una cosa siamo d'accordo tutti: il Pronto Soccorso e l'ospedale di Cosenza presentano molte pecche da risanare al più presto se si vuole garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini. Ben venga il nuovo ospedale, se non sarà la solita boutade, e non perdiamo tempo a litigare sul sito che dovrebbe ospitarlo. Mi sia consentito, invece, perdere un po' di tempo per rettificare alcune notizie pubblicate venerdì sui giornali locali. In merito alla grave situazione che ha vissuto il Pronto Soccorso cittadino nell'ultima settimana, ho letto l'intervento dell'ex sindaco che ricordava l'ordinanza, di circa due anni fa, con cui imponeva di assumere personale nel reparto più caldo dell'Annunziata. Occhiuto scrive che il suo ''atto è caduto nel vuoto'', ossia che l'ordinanza da lui emanata, contingibile e urgente per ordinare alla direzione generale dell'ospedale di assumere sette medici, non ha avuto un seguito. Occhiuto dimentica di aggiungere che la sua ordinanza è stata annullata dal Tar perché si trattava di un ''provvedimento illegittimo per difetto del presupposto della contingibilità e urgenza'' e insufficiente sotto il profilo delle motivazioni. I giudici fecero rilevare anche un ''difetto di potere'', visto che, in regime di Piano di rientro, ad assumere provvedimenti di questo genere sarebbero dovuti essere altri organismi.
É bene dare una informazione corretta e ricordare che non solo l'ordinanza è stata annullata, ma è costata ai cittadini la somma di 3500 euro per ognuna delle parti costituite in giudizio, oltre alla parcella del legale.
L'ordinanza, come in tanti hanno compreso già al tempo della sua emanazione, è stata un'azione di propaganda e purtroppo viene utilizzata ancora con questo scopo ancora oggi, in periodo elettorale.
Non si dica però che è caduta nel vuoto, come si vuol fare erroneamente credere, ma che il Tar l'ha annullata perché era un provvedimento illegittimo e che i cittadini hanno pagato una bella sommetta per la propaganda che l'ex sindaco ha cercato di farsi a spese degli altri.

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