Sopralluogando sembra il gerundio di un verbo da utilizzare quando si vuole indicare una visita su un luogo interessato da lavori, catastrofi o teatro di iniziative varie. Molto usato, anzi abusato, sui social da chi queste visite le esegue spesso in pompa magna, con tanto di fotografo al seguito e commenti-post che esaltano il visitatore e il visitato.
Alle nostre latitudini (Cosenza n.d.a.) è diventata la parola preferita da quegli amministratori che, nel normale e dovuto svolgimento dei loro compiti, vogliono dar prova alla cittadinanza, tramite ogni tipo di media, che lavorano alacremente, addirittura più del necessario.
Peccato che il verbo “Sopralluogare” non esista. Nei dizionari della lingua italiana non v’è traccia del termine “sopralluogare”, che anche il computer segna rosso perché non lo riconosce. Non esiste, così come non esiste per tanti amministratori l’intenzione di mettere al primo posto gli interessi e l’incolumità dei cittadini, però si prodigano per essere presenti sui cantieri con alti tacchi. Non ci spieghiamo, infatti, i motivi per cui, dopo i tanti sopralluoghi effettuati in piazza Bilotti, ad esempio, con foto e commenti encomiastici, non sia stato mai notato l’enorme mezzo giallo, troppo spesso presente sull’unica strada che era rimasta aperta, ma chiusa proprio per la gru, intorno alla piazza, che sposta travi e materiali pesanti penzolanti sulla testa dei passanti. Chiudono la strada, ma non il marciapiede.
In tutti questi mesi a nessuno è venuto in mente di impedire il traffico pedonale sotto il lungo braccio della gru per assicurare l’incolumità dei passanti e di delimitare l’area come previsto dal Testo unico sulla sicurezza sul lavoro. Questa amministrazione non vuole proprio rispettare le regole, devo però constatare che vengono usati due pesi e due misure. Mi riferisco al fatto che, visti i tempi stretti per la consegna dei lavori di piazza Fera/Bilotti, i lavori procedono a ritmi folli, senza considerare le esigenze di chi vive a vario titolo (residenti, commercianti) nella piazza. Anche nel periodo delle feste l’unica strada che consente il transito delle auto intorno alla piazza è stata chiusa per i lavori, come è accaduto ultimamente nonostante le proteste dei negozianti andati in crisi non appena sono iniziati i lavori.
La chiusura nel periodo natalizio non ha fatto altro che peggiorare la loro situazione. Per altre zone, invece, quelle in cui sarebbero dovuti partire i lavori di rifacimento come Piazza Riforma e Piazza dei Valdesi (lavori ad oggi solo sulla cartta), è stato deciso di rimandare il tutto a dopo le feste per consentire alle attività commerciali ivi situate di non perdere il consueto “volume” di affari, né rendere difficoltoso il transito agli acquirenti. Perché non è stato riservato lo stesso trattamento anche ai commercianti di Piazza Bilotti?
L’ansia provocata dall’incertezza di terminare i lavori non può, non deve ricadere sui cittadini. Non c’era bisogno di fare annunci che prevedevano di poter “calpestare” la nuova piazza il 16 dicembre (del 2015). Bastava essere più realisti, soprattutto alla luce dei tanti sopralluoghi effettuati dai nostri amministratori, specialmente se gli amministratori in questione sono anche “tecnici”, conoscitori della materia edile e non solo.
I casi ora sono due: o non si hanno le giuste competenze o pur avendole si gioca di fantasia per edulcorare una realtà che potrebbe essere amara. Noi vogliamo optare per la fantasia, la stessa usata per coniare la parola “sopralluogando” e per tante altre invenzioni vendute come realtà assoluta.
Il giudizio sulle competenze, invece, lo lasciamo ai posteri.
Sergio Nucci