La città delle feste ha bisogno di luci che l’amministrazione comunale definisce illuminazioni artistiche e per queste spende migliaia di euro. Fin qui nulla di strano se non fosse per un particolare di non poco conto: il comune di Cosenza paga più volte lo stesso servizio, ciononostante a Palazzo dei Bruzi affermano che si sta risparmiando.
È il sindaco in persona a spiegare, nel corso della conferenza stampa di ieri, “come si sta risparmiando con le procedure di affidamento: per questo motivo abbiamo deciso di chiedere a Enel Sole di fare pure le luminarie”.
E noi, comuni mortali, che pensavamo che la convenzione con ENEL sole riguardasse l’ammodernamento dell’illuminazione pubblica e l’istallazione dei nuovi impianti semaforici tenuti in piedi da improbabili imbracature di fil di ferro.
Ma torniamo alle luci artistiche: il Comune di Cosenza ha affidato a Enel Sole, mediante convenzione, la gestione delle illuminazioni pubbliche a un canone annuo che comprende anche la fornitura e la posa in opera delle luminarie natalizie e non, oltre € 850.000, in rate da € 120.000 ognuna, da estinguere in sette anni.
Ma se ciò è vero, perché affidare tramite determina alla ditta Med Labor (quella balzata agli onori della cronaca sul Tg di Rai1) la posa in opera dell’impianto di illuminazione artistica temporanea, per un importo di € 30.000, su via Dante Alighieri proprio per il Natale (determina 3170 del 2015)? Solito affidamento diretto per via della somma urgenza?
Forse, ma sarebbe bene ricordare al sindaco che il Natale ha, e non solo a Cosenza, una data certa, quindi si potrebbe, volendo, pianificare anche questo servizio entro i 365 giorni dell’anno senza ricorrere alla somma urgenza e affidando mediante gara questo servizio.
Giusto per non sperperare così il denaro pubblico. Sperperare, sì, perché la fornitura e la posa delle luminarie natalizie, come abbiamo già detto, rientrano nei servizi affidati a Enel Sole e l’affidamento mediante cottimo fiduciario vanifica i risparmi derivanti da una gara ad evidenza pubblica.
È vero che a Natale non si bada a spese, ma pagare due volte lo stesso servizio non ci sembra un’azione corretta nei riguardi dei cittadini che pagano le tasse e in cambio ricevono servizi insoddisfacenti.
Ma tutto questo giusto per chiarezza.