Ci mancava Legambiente

cosenza 021 palazzo del governoLa clamorosa bocciatura della città di Cosenza da parte di Legambiente, venuta fuori dai dati sul monitoraggio effettuato in città dal treno dell’associazione, rivela nella sua modestia tutta la politica ambientale portata avanti dalla giunta Occhiuto. Sia chiaro, non si tratta del giudizio di qualche oppositore invidioso ed ipocrita di Occhiuto, bensì di una delle più accreditate e neutre associazioni che di ambiente si occupa ormai da qualche lustro.

Chiamati in causa stavolta il benzene, le polveri sottili ed il biossido di azoto, presenti nella nostra città a livelli allarmanti, senza contare poi i roghi che, in questi giorni, arricchiscono l’atmosfera di ulteriori elementi inquinanti. Eppure, la città di Cosenza doveva proprio sulle politiche ambientali essere all’avanguardia. La nomina di nientepopodimeno che la dottoressa Hauser avrebbe rappresentato, a detta del sindaco, la garanzia di una svolta in un settore abbandonato e bistrattato come quello delle politiche ambientali.

Ma per Legambiente evidentemente non è così. Per l’organizzazione no-profit proclami e passerelle, che questa amministrazione elargisce a piene mani, non sono sufficienti a ribaltare la realtà monitorata nella nostra città. Hai voglia di parlare di una città all’avanguardia sui temi ambientali se poi, alla prima verifica, da parte di chi è terzo e neutrale, i risultati sono questi. Verrebbe davvero voglia di verificare se tutto quello che dice questa amministrazione a questo punto sia affidabile. A partire dai dati che il comune propone sulla raccolta differenziata, secondo l’ente già al 40 %, (ben lontano dal 65% che impone la legge entro il 2012, ma siamo nel 2014) ma secondo le stime degli enti preposti al 36,26 %.

Ma se tanto mi dà tanto non sarebbe meglio verificare se tutte le belle parole di questi tre anni abbiano un reale fondamento o se in realtà si tratta solo di evanescenti promesse fatte tanto per? Eppure, nel programma politico programmatico del sindaco Occhiuto, cose anche semplici da realizzare e delle quali si è persa traccia, ce n’erano a iosa: dal vigile di negozio, al Wi-Fi gratuito, dall’abbattimento delle barriere architettoniche alle consulte cittadine, dallo sportello informativo sociale alla casa della solidarietà, dalle politiche culturali (leggi Teatro) a quelle informative (leggi trasparenza).

L’elenco sarebbe lungo e forse ingeneroso per chi ha speso fino ad oggi tanta energia per pubblicizzare più che le realizzazioni gli intenti. A discolpa del sindaco la considerazione che il suo quinquennio non sia ancora concluso, restano ben due anni per realizzare la Occhiuto-utopia da 500 milioni di euro (sic!). Mai perdere la speranza e la fiducia nel futuro, del resto, se rinunciamo ai sogni, che altro ci rimane?

 

Sergio Nucci

Consigliere comunale di Cosenza

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